Non ho il coraggio oggi come ieri di voltarmi indietro, di assumermi la responsabilità di rievocare e magari dare un giudizio, parziale si ma depurato da un inconscio che ha assimilato il filtro degli avvenimenti. Ho un estremo bisogno di umanità, di calore della razza cui appartengo, un senso di incompiuto nell'immobilità di questo tempo divenuto le sbarre della vitalità. Un mondo intorno, circonciso alla mia esistenza che si affievolisce ogni minuto che passa, sperando spesso in una voce, anche lontana, anche telefonica, a volte anche immaginaria. Chi ha detto che la solitudine è essere soli? Spesso la solitudine è solamente essere, ed è la peggiore. Ora si incrociano i desideri con i ricordi, nella speranza di poterli esprimere, essere ascoltato, essere compreso, essere materialmente abbracciato da una parvenza cosmica che nell'etere della sua consistenza si posa anche per poco e diviene la materia di cui ho bisogno.
" Se i miei ricordi fossero piacevoli come io sono piacevole al ricordo, sarebbe una cosa piacevole anche per me"
S..Z. "Pensieri e...."
