24/07/20

O malamente


Ci sono nel dialetto napoletano alcune parole che hanno una espressività compiuta, che disegnano senza altre aggiunte un quadro di sensazioni, di caratterizzazioni, di significato esaustivo di ogni contorno  della rappresentazione. Per esempio quando un avverbio o un aggettivo divengono come per miracolo il nome proprio di una persona, come o Malamente. Malamente  è in italiano un avverbio  sinonimo di male, di uso più limitato ma spesso più efficace ed espressivo, per indicare soprattutto un modo sbagliato o non giusto, un comportamento cattivo o comunque non opportuno o sconveniente di agire o fare qualcosa, un comportamento cattivo o comunque deplorevole (Treccani). Nella sceneggiata napoletana invece  isso è o Malamente, il signor Malamente, guappo di quartiere temuto ma rispettato, uomo d'onore e giudice imparziale anche se le sue azioni sono soprusi, angherie, sopraffazioni, violenze e altro. Il tutto solo e compiutamente con o Malamente.
Sono stato spesso a Napoli per incontri letterari e mi fermavo sempre alcuni giorni in più per vivere il ventre di Napoli dove mi accompagnavano amici napoletani veraci: quartieri spagnoli, scampia, secondigliano, la tomba di Virgilio, il Caravaggio di Capodimonte, le gallerie sotterranee che tentano di reggere  Napoli. Ed ho incontrato tanti o Malamente non più guappi di un tempo passato, ma più cattivi, senza quell'alito popolare di giustizia vendicativa che ne aveva fatto dei salomoni di quartiere. Tornato a casa, nei miei luoghi, ho però trovato anche lì tanti o Malamente,  solo con nomi diversi, come amici, colleghi, parenti.