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( Alessandro Quasimodo legge dalla raccolta premiata Collasso gravitazionale di Stefano Zangheri)
punto bianco
in questa corsa immobile del tempouna musica suonamotivi che nel tempo hanno ricordoè stesa sull'erba di un pensierol'immagine del nienteche ha deciso il camminoossessioni velate dove guardoquesto senso di inutileissando a forza ancore di vitacammino la bruma di un estateper perdere orizzontimi fermo lento a riposaredove l'erba ha il disegnoche accoglie il corposenza lasciarne pezzi da una partee chiamo con la manoun punto già svanito in lontananzache non rispondenon sa che questo affettoè parte di una vitache ha seguito un appigliouscito dalle guidecredendo insieme di non farsi male