19/04/20

Un giorno dopo l'altro




Nuvole di tempo che si aggirano come incognite di una speranza nelle maschere di volti tutti uguali. Silenzi e lontananze. Occasioni inutili di incontri, di bellezze, di sguardi. Le immagini consuete riflettono la monotonia dei giorni, si adattano allo sguardo degli stati d'animo. L'urlo delle sirene è l'unica realtà fedele a se stessa, trascina il suono in uno spazio ideale di normalità, fa crescere l'invidia per l'apparenza. I giorni si vivono senza l'importanza delle ore, si dilatano in un calendario di monotona indifferenza al loro significato. Un giorno dopo l'altro la vita se ne va, dice il cantore. E se ne va veramente, nella miseria di giorni mancanti anche del tempo di accorgersene, in ore maledettamente uguali ed invisibili. Si invocano arcobaleni di speranze, ognuno ha una voce diversa che nel silenzio della fantasia apre portoni sul mare, sui monti, sui boschi, sulle pianure, su una stretta di mano.  Fantasia solo fantasia. La realtà, anche se momentaneamente nascosta, ha il volto scoperto dei millenni.