21/04/20
Après
Numeri, statistiche, bollettini. Solo casualmente in mezzo persone, ex vite, vite compresse, vite restaurate.
gli eroi si muovono solo all'alba perché hanno paura della notte.
Silenzio e lontananza di maschere di un esercito in cerca di una stabilizzazione, di qualcosa che assembli le fisionomie nascoste in una enorme, fantasmagorica ideologia di speranza. E' il disumano dell'umanità che rende ipocriti le parole, le promesse, i sogni di una ribellione senza alcuna immagine di riferimento.
gli eroi non piangono distillano immortalità scaduta.
Il vero effetto di situazioni al limite è il limite stesso, che viene visto solo quando pone termine a una progressione umana. Una progressione che prima del limite appare senza limite, in una possibilità di espansione se non infinita almeno ininterrotta. Cosa non prevedibile e comunque avvertibile in tempo dai cosiddetti governi, consessi legittimati da strane ideologie fondate su ancora più strane autorità invisibili.
gli eroi non hanno la bandiera, hanno il sole sugli occhi e vedono arcobaleni
Cosa serve avere una ragione in più quando le ragioni non esistono. Quando le divise militari rispuntano dai vestiti di moda, dagli ermellini, dal rosso ecclesiastico e anche dai bianchi camici, tenendo comunque ben nascoste le insegne intercambiabili. Pagheremo tutto e pagheremo caro, come uno slogan di successo. Il pavè risuonerà ancora di stivali dalle suole lise ma dai tacchi rifatti.
gli eroi non hanno capelli li hanno donati per le parrucche dei santi
Ricominciare perché tutto sia uguale sacrificando solo statistiche, confronti di età e stati di salute, competenze professionali non salvate da interminabili, ripetute, esclusive udienze televisive. "Ricominciare è un po' morire" diceva un cantore. Dobbiamo sperare che invece sia un po' vivere, solo un po' vivere.
gli eroi non cantano inni, non salutano, non cambiano espressione
 

