Agli angoli delle strade piccoli
sciuscià vendono minuscole gabbiette dove frinisce uno strano animale che non
salta più. Lo vendono per pochi spiccioli e infastidiscono i passanti con le
loro insistenze. Hanno abiti troppo larghi o troppo stretti, alcuni inapropriatamente
femminili, e sfoggiano un sorriso donato sicuramente da qualche opera
assistenziale. Agli angoli delle strade, agli angoli di tutte le strade, dove
passano lentamente maschere di un carnevale precoce.
E’ una inconscia dinamica di tristezza che corre lungo i margini di
piccole dimensioni esistenziali. Piccole immagini di altre situazione rese
incomprensibili adesso, significazioni di un esercizio non più dinamico del
vivere. Dietro l’occasione si nasconde il tempo delle occasioni perdute, delle
novità rimandate, del tempo magro di spiragli di umanità. Si possono numerare
uno per uno i sogni che esplodono in momenti diversi, in intervalli di flussi
vitali che si perpetuano uno dietro l’altro, senza un volto di riconoscimento.
Quasi ectoplasmi imbizzarriti della coscienza che anela il senso di avere
ancora la capacità di rappresentarsi. Si crede di occupare tempo in uno spazio
rarefatto fino a un senso di mancanza di respiro, di difficoltà a deglutire
minuti e ore che impedisce il naturale ricambio vitale. L’astrattezza
dell’insostenibile esigenza di continuare comunque un cammino si restringe
nell’insolubile desiderio di stare in ogni caso al posto fissato, unica
possibilità di non cadere, di vedere ancora una strada che comunque è davanti.
Piccola esemplificazione di una disagiata possibilità di organizzarsi, di
spendere il tempo nel migliore dei modi. Anche quando il senso della vita appare
paradossalmente inusuale e pigro, come non avesse alcuna volontà di movimento.
Inutile, come le cose che inutilmente appaiono e scompaiono dal nostro
orizzonte, senza alcuna partecipazione, senza nessun patema d’animo.
S.Z. Pensieri e…… , 2021