18/03/21

"...incontrerai tante mschere e pochi volti."

 


Agli angoli delle strade piccoli sciuscià vendono minuscole gabbiette dove frinisce uno strano animale che non salta più. Lo vendono per pochi spiccioli e infastidiscono i passanti con le loro insistenze. Hanno abiti troppo larghi o troppo stretti, alcuni inapropriatamente femminili, e sfoggiano un sorriso donato sicuramente da qualche opera assistenziale. Agli angoli delle strade, agli angoli di tutte le strade, dove passano lentamente maschere di un carnevale precoce.

     E’ una inconscia dinamica di tristezza che corre lungo i margini di piccole dimensioni esistenziali. Piccole immagini di altre situazione rese incomprensibili adesso, significazioni di un esercizio non più dinamico del vivere. Dietro l’occasione si nasconde il tempo delle occasioni perdute, delle novità rimandate, del tempo magro di spiragli di umanità. Si possono numerare uno per uno i sogni che esplodono in momenti diversi, in intervalli di flussi vitali che si perpetuano uno dietro l’altro, senza un volto di riconoscimento. Quasi ectoplasmi imbizzarriti della coscienza che anela il senso di avere ancora la capacità di rappresentarsi. Si crede di occupare tempo in uno spazio rarefatto fino a un senso di mancanza di respiro, di difficoltà a deglutire minuti e ore che impedisce il naturale ricambio vitale. L’astrattezza dell’insostenibile esigenza di continuare comunque un cammino si restringe nell’insolubile desiderio di stare in ogni caso al posto fissato, unica possibilità di non cadere, di vedere ancora una strada che comunque è davanti. Piccola esemplificazione di una disagiata possibilità di organizzarsi, di spendere il tempo nel migliore dei modi. Anche quando il senso della vita appare paradossalmente inusuale e pigro, come non avesse alcuna volontà di movimento. Inutile, come le cose che inutilmente appaiono e scompaiono dal nostro orizzonte, senza alcuna partecipazione, senza nessun patema d’animo.

 

S.Z.    Pensieri e…… , 2021