20/12/20

Natale

 

natale

da lontano si muovono
fiocchi di neve
senza inverno
o stagione di freddo
quando sussurrano
crudeli contrattempi
tra limoni fioriti
nel giardino dei folli
dove ha rifugio il nervo
che tira su le gambe
le flette in basso
per annusare odori
che vanno verso l’alto
e resta immobile
tra le giunture rotte
di un rumore
fermando il gioco
di amanti nudi
in dolce compagnia
assenti al tatto
supini nel giorno di maggio
immobile silenzio
che rimane nascosto
a sguardi di chi passa
mettendosi in ginocchio
giocando a dama
con le gambe aperte
della puledra
distesa per pudore
di essere aggiunta ai carri
di monatti indiscreti
giorno che tremi
ondeggi e cadi
lascia che il gioco
divida proprio in mezzo
riscatta la mia parte
esoso tempo di doni a chi
sa drizzare il destriero
alto alla luna quando mi appoggio
barcollando sicuro
nell’ansa di un pensiero
trovato ora adesso
in un rimpianto fermo
d’immagini a colori
in quella notte
in quel giorno
in quell’anno
di poche distrazioni alla paura
d’avere gli anni che non temo
ora mi volto sporgo dal carro
verso la luce del ricordo
che non ho in mente
anche se ora adesso
il fiato è corto
i giorni son lontani
l’estate del mio tempo
fugge a svernare altrove
non so se tu se io
se due non hanno voce
in questa terra divisa dagli dei
in questi spicchi di tempo
che sembrano regali
di un natale felice
di chi non trova grotte
per nascersi da solo

da "L'isola di Bouvet" Edizioni Istituto Italiano di Cultura 2015, postfazione di Rita Mascialino, Premio Internazionale "Letteratura",