“Maso” è una proprietà
fondiaria delle zone alpine orientali che comprende il podere, la casa
colonica, l'allevamento del bestiame e le attrezzature agricole, ma è anche Pietro
Maso criminale italiano, reo confesso di uno dei più noti casi di omicidio familiare
della cronaca italiana. Aiutato da tre amici, il 17 aprile 1991, nella sua casa
di Montecchia di Crosara uccise entrambi i suoi genitori, Antonio Maso e
Mariarosa Tessari al fine di appropriarsi della sua parte di eredità.
Credo che si continui ad amare i figli anche quando, ormai
adulti, il loro comportamento assume
forme anche estreme di malanimo nei
nostri confronti perché l’immagine messa a loro protezione nella nostra mente è quella di quando erano piccoli. Tale
immagine predefinita offusca, e anche
cancella, inconsciamente quella reale
del momento.
Perché i figli crescendo non sono più figli, sono uomini e sono
donne. E come uomini e come donne si comportano, con ciò disorientando i
genitori che hanno la vista distorta dalla loro innocenza e fragilità infantile
su cui hanno fermato la loro giovinezza, le loro aspirazioni, i loro sogni, il
loro orgoglio di protezione e tutte le illusioni di cui la loro psiche ha
bisogno. Senza rendersi conto che il loro egoismo esistenziale non è quello dei propri figli e che pertanto
le azioni a difesa della propria esistenza non sono le stesse e non sono gli
stessi gli istinti primordiali. Pertanto ciò che essi credono naturale non
sarà, ciò che credono giusto non sarà, ciò che credono dovuto non sarà. Sarà
solo l’incognita di ciò che avverrà. La nascita di un figlio infatti avrà
cambiato ogni rapporto preesistente e l’uomo non sarà più un marito o un compagno
ma nella migliore ipotesi un amante e la donna non sarà più una moglie o una
compagna ma una madre. E questa asimmetria condizionerà da allora in avanti
ogni momento del rapporto uomo, donna, figlio.
Non si discute di ragioni e colpe e dove sono e comunque
interessa poco. Interessa solo la realtà dei fatti, che ci sono
figli anaffettivi che non sentono neppure i legami cosiddetti
impropriamente di sangue e possono
cinicamente e senza emozione spogliare i
genitori dei loro beni affettivi e materiali, quasi sempre con l’astuzia di insinuarsi nelle loro vite distaccando quella loro unità che ,anche se
spesso patologica, è comunque la loro
forza aggiunta. Possono farlo nei confronti di ambedue nello stesso grado o con
grado diverso o anche nei confronti di uno solo di essi. E possono anche
eliminarli fisicamente. Possono farlo per quella autonomia genetica che li
distingue già dalla nascita dai genitori e che rende la prospettiva futura
della famiglia, istituzionale o naturale, un qualcosa di instabile e di
inaffidabile per i componenti e per la società.
Sono appunto i figli
maso. E come il maso agricolo anche la loro struttura originaria, che
Einstein chiama costituzione biologica fissa ed immutabile, non è
divisibile, rimane un maso chiuso alle esperienze affettive del mondo che hanno
incontrato dopo la nascita e che sono la parte variabile e giudicabile della loro struttura.
Ma nel contempo è fuori dubbio che anche i genitori sono
stati figli, con la loro costituzione
biologica fissa ed immutabile, che nella crescita ha sicuramente
condizionato la parte libera della struttura dei figli. Ne consegue una
correità esistenziale fra genitori e figli che infine comunque li unisce in un
metafisico destino di crudeltà naturale.
S.Z.