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| opera di Giancarla Parisi ( Carla Rhapsody) | 
Ho visto il tuo sito anche se ovviamente devo ancora guardarlo con attenzione. E' molto bello e mi hanno colpito le tue opere. Sembra vogliano aggredire come se l'arte fosse un qualcosa di felino, che si acquatta ed esplode. Nelle labbra, il senso dell'inconscia voglia di esistere in un attimo di capovolgimento della loro funzione di vita.
Come quando si liberano le sensazioni moleste che lo spirito si porta distante dalla possibilità di essere comunque una prima volta di qualcosa. E’quasi una nostalgia di voci che non hanno alcun paragone in quello che abbiamo sentito. Non sono le parole ma quel senso di immaginario che porta il rumore di un alito che si comprime e di una bocca che assapora il verso di essere completamente di sé stessa. Non è liberazione di inutili esercizi di spiritualità nascosta e neppure il volo immobile di qualcosa che sappiamo perdersi per sempre. E’ forse il canto di addio di una sirena che rallegra e non toglie il significato vero di essere ancora nel posto che abbiamo invano cercato
Quelle labbra perché?
S.Z.
 
