22/11/17

da "Pensieri e altre malattie" di Stefano Zangheri


Cosa può dire il poeta in quella delicata curva del tempo che dissimula le sensazioni nella forma di una assurda criticità del sapere dove il mondo è l’assurda rappresentazione del non essere? Cosa può dire una mente che tende a una infinita negazione di sé stessa? Forse che tutto è quanto è stato lasciato che fosse e che niente può essere un inizio,  ma che tutto è poesia di una fine.