17/02/22

 

mia madre

        mia madre

una ragazza

mia madre

una bella ragazza

mia madre

amante delusa

di uno scampolo di vita

non l’ho immaginata

donna

non ho considerato l’aspetto

da donna

non ho intravisto i desideri

da donna

il suo alcova di ombre

si è svelato

solo per giustificare

la sua continua assenza

il tempo

ha definito la dimensione

deflorando

le ingenuità di un bambino

nelle sostituzioni

di un affetto annullato

il suo corpo

il suo volto

il suo sguardo

immagini

in vecchie foto ingiallite

non protette dal ricordo

situazione

che non ha dato

depressione

diversità

introversione

ma un senso di vita indefinito

una necessità insoddisfatta

di acque calde

di sicurezza

di complicità

di simbiosi

di unione di odori

confuse

in ogni grembo

che le labbra hanno potuto sfiorare     


Stefano Zangheri, da Dissolvenze (Premio della Critica Internazionale  nella manifestazione          Culturale Unesco Ecuador Italia  "Integrazione dei popoli attraverso la letteratura" Sala Montanelli Circolo della Stampa Milano - Premio Internazionale Kafka Gorizia ),   Edimond Edizioni, 2011.

E' l'unica lirica in cui si parla della madre morta alla sua nascita.                                  


Postato da  D.P. UniFi