" Tu eri e io ero, semplicemente, e se facevamo cose diverse cosa importava, cosa cambiava, chi doveva metterci bocca? C'erano strane diaspore di tempo ancora da venire che attendevano immobili e tu cercavi allora di guardare cosa potesse succedere, cercavi di ascoltare una voce senza sapere quale, come io sentivo a volte quella voce Stefi.....Stefi che mi pareva conosciuta, e anche un po' amata o almeno rassicurante. "
( dal romanzo Lettera a una donna di Stefano Zangheri, pag.36 )