14/06/20

Solo i bambini e i poeti riescono a giocare con nulla






(...) La stupenda composizione è posta ad introduzione delle liriche e di fatto ne riassume il senso fondamentale in generale. Questa poesia introduce tutte le altre ad un ritmo ternario di valzer continuato-vedi i numerosi dattili dei versi-a un volume non assordante bensì adatto a fungere da nostalgico sottofondo ai temi esistenziali che impostano tutta la raccolta, similmente a un eco proveniente da lontano come suggerisce la dolcezza dei suoni inerenti al ritornello giocava giocava e alle altre parole.
.....Questa scelta di non esprimere il soggetto se non a composizione ultimata produce di per se, come risultato semantico immediato, quello di dare la preminenza alla percezione e al godimento del ritmo del valzer, della musica che lo rende possibile, la musica delle parole poste in battute musicali. Il soggetto espresso esplicitamente alla fine della poesia si rivela essere la primavera del poeta. Niente bimba, donna concreta o metaforica, soggetto delle azioni dunque? Non è così. La bimba e la donna ci sono entrambe personificate nella primavera che in italiano è sostantivo di genere femminile, direttamente adatto  alla personificazione in una bimba -la primavera è bambina per definizione-e in una donna come tanti artisti  figurativi hanno da sempre realizzato, fra cui Sandro Botticelli nella sua celeberrima Primavera. Si tratta di una personificazione dalla sintesi concettuale ed emozionale complessa nel contesto. La primavera del poeta, in una prima comprensione della simbologia di superficie è, come accennato, senz'altro la sua giovinezza e personifica anche il suo sperare ad essa collegato. Come è naturale, la sua primavera non balla il valzer da sola, il valzer è una danza a due , per maschio e femmina, per chi porta e per chi è portato. Essendo donna essa è condotta e chi conduce è il poeta proiezione di Zangheri.
.....Di fatto questa speciale primavera alloggia nella stanza del nulla che si rivela comparabile al cerchio , cui la spazialità del termine  dell'astrofisica "buco nero" rimanda uno spazio tondo senza luce che non lascia più uscire la Primavera , la donna del poeta danzatore ne il danzatore che danza con essa.
.....Si tratta della danza e del gioco del poeta con un se stesso raffinato al punto da essere impersonato da un sostantivo femminile, una primavera sua in quanto posseduta  e sua in quanto parte di sé. Una danza a due e nel contempo in solitudine , danzata nella casa del nulla (...)

(dalla postfazione critica di Rita Mascialino , Presidente dell'Accademia Italiana per l'Analisi del Significato del Linguaggio, del Premio Letterario Franz Kafka Italia e  Direttore della Rivista di Analisi  del Testo Filosofico, Letteraio e Figurativo )


Per una ricorrenza ripostata con nota critica, da C.G. UniFi; la poesia è tratta dalla raccolta "kalos agathos" (dieci premi letterari tra cui Premio Internazionale Letteratura dell'Istituto Italiano di Cultura e PremioInternazionale Vittorio Alfieri) Edizioni Cleup Università di Padova  2013.