Una volta un uomo chiamato Gesù arringava le folle di sottomessi a
un potere che non si fondava sulla espressione popolare ma si faceva derivare
da una investitura divina.  Gesù, uomo di una eccezionale perspicacia e
politico fine, comprese che se voleva contrastare questa secolare
situazione  doveva necessariamente avere
una identica investitura divina. Su questo ognuno la penserà come crede, ma è
realtà visibile e comune che non è cambiato assolutamente niente nella
investitura del potere, essendo la voce del popolo non effettiva in quanto non
vincolante (mancanza di vincolo di mandato) e artefatta (mediazione dei
partiti). Quindi tale investitura non venendo dal popolo non può che essere
divina. Lo prova il fatto che il potere nomina lui stesso il successivo potere
(Presidente della Repubblica), facendo in modo che scambiando gli addendi il
risultato comunque non cambi ( il popolo continui a non contare una mazza).
     In nome ovviamente
della Democrazia, divinità di riferimento. 
 

