25/09/19

Da "Pensieri e...."



Una volta un uomo chiamato Gesù arringava le folle di sottomessi a un potere che non si fondava sulla espressione popolare ma si faceva derivare da una investitura divina.  Gesù, uomo di una eccezionale perspicacia e politico fine, comprese che se voleva contrastare questa secolare situazione  doveva necessariamente avere una identica investitura divina. Su questo ognuno la penserà come crede, ma è realtà visibile e comune che non è cambiato assolutamente niente nella investitura del potere, essendo la voce del popolo non effettiva in quanto non vincolante (mancanza di vincolo di mandato) e artefatta (mediazione dei partiti). Quindi tale investitura non venendo dal popolo non può che essere divina. Lo prova il fatto che il potere nomina lui stesso il successivo potere (Presidente della Repubblica), facendo in modo che scambiando gli addendi il risultato comunque non cambi ( il popolo continui a non contare una mazza).
     In nome ovviamente della Democrazia, divinità di riferimento.