più tardi
quando ora per sempre
cupole di qualcosa
attraversano
pensieri di sorsi d'acqua
che non hanno fonte
ora per ora
adesso che si chiama
occidente il posto solitario
della stanza
sbattuta ai quattro venti
dopo e non ora
bussole dirigono i silenzi
oltre il poco che vale
oltre il supino
che spinge reni per alzarsi
combattere di corsa
nei pensieri miti
nascosto tra seguaci di paure
sciupando il tempo
che non è andato via
per conoscere il tempo di restare
(da Rimanenze)